sabato 30 gennaio 2010

Sulla partecipazione dei giovani alla vita quotidiana


Come molti sanno (o almeno si spera) la Carta Europea per la Gioventù consente a molti giovani di partecipare alla vita cittadina ed assegna alle istituzioni locali (Comuni, province e Regioni) precisi compiti in materia di politiche giovanili al fine di realizzare interventi (non solo educativi e sociali) rivolti alla crescita civile. Si constata, nella maggioranza dei casi, che tali azioni rivolte ai giovani si attuano sui territori deprivati, quasi esclusivamente, sulla base di una personale sensibilità dei vari Amministratori e operatori di enti del terzo settore producendo così interventi a “macchia di leopardo”, spesso scollegati fra loro e a valenza molto debole.
A partire dalle nostre esperienze sul campo, a partire dal 1999, sia sul terriotorio della Provincia di Napoli e Caserta che presso gli istituti scolastici di I e II Grado (progetto La Strada Maestra) si rende necessario rafforzare fortemente la crescita di una “nuova” sensibilità verso le politiche che coinvolgano direttamente i minori e i giovani come protagonisti. Si tratta di rafforzare tutti quei processi e percorsi atti a favorire una progettazione organica e una partecipazione "comunitaria"' che, attraverso una attenta analisi delle risorse disponibili (reali) e delle criticità rilevate (reali), consente una forte partecipazione dei giovani e una più ampia consapevolezza operativa. Occorre insomma produrre effetti nel tempo per lo sviluppo di una vera cittadinanza attiva. Non sempre i risultati si raggiungono in tempi brevi.
L’esperienza degli ultimi anni, a partire dal 2008, nei quali gli interventi di politiche giovanili in Campania hanno sviluppato un grande impegno nei campi dell’informazione, della promozione di una forte partecipazione dal basso dei giovani alla vita cittadina (Forum, etc.) e la promozione di progettualità da parte dei giovani, si è constatato che tali interventi, non sempre hanno dato ai territori quella spinta necessaria che tali azioni potenzialmente e in partenza avevano.
Molte trascorse sperimentazioni, pur se con difficoltà, incominciano, gradualmente, a dare i primi frutti legando sempre più strettamente fra loro le tematiche dell’informazione, della partecipazione e delle attività di progetto dei giovani.
Si è fatta sempre più strada quindi l’esigenza, nel tempo, di mettere a sistema e in rete le esperienze significative degli enti pubblici e del privato sociale. Fondamentalmente si è cercato e si tenta ancora oggi affinche':
- l’informazione si avvalga della partecipazione dei giovani in quanto veri protagonisti ed attori del processo informativo;
- la partecipazione sia sempre più consapevole in quanto ricca di informazioni e di
opportunità;
- la "partecipazione" diventi lo strumento (nelle mani dei giovani) per far crescere sempre più sui territori la consapevolezza che senza
cittadinanza attiva si è tagliati fuori dalle opportunità e senza la partecipazione attiva alla vita dei propri territori si abdica al ruolo di cittadini attivi e consapevoli.

ANGELA LA TORRE

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