lunedì 22 marzo 2010

Sognavo un orizzonte senza nuvole. (Riflessioni di un ragazzo)

[…Ho visto qualcuno distruggersi la vita con le proprie mani, affermando più volte che voleva morire…gli ho parlato,anche il mio cuore l’ha fatto…ma nulla. Spesso si pensa che col tempo le cose passeranno, che tutto sarà risolto. Anche io ho fatto così, convincendomi. Purtroppo ad oggi non ho avuto nessuna soddisfazione; ho imparato che ad ogni decisione presa, ho avuto come ricompensa nient’altro che sofferenza!!! Si dice che bisogna sopportare prima la tempesta per poi vedere l’arcobaleno, ed io sognavo un orizzonte senza nuvole…non so come fanno a dire che la felicità si nasconde dietro l’angolo, non è vero! La felicità passa, “ma non si fa vedere” per noi tristi!...] A. 15 anni di Arzano (Napoli)

I racconti si somigliano, quasi tutti intrisi di sofferenze e vuoti affettivi. Difficile è stimolarli, perché ormai di stimoli nelle periferie a nord di Napoli ce ne sono ben pochi. All’Istituto Professionale “Geremia Piscopo” di Arzano si cerca di attrarli e valorizzarli uno ad uno, proponendo alternative possibili anche in ambito didattico, perché ormai la scuola tradizionale da sola non basta. E allora si è pensato ad un modello laboratoriale che stimoli le loro riflessioni con l’aiuto e il supporto delle immagini, la lettura e la discussione critica. Il risultato è un percorso didattico- esperienziale di apprendimento, di conoscenza di sé e dei propri vissuti emotivi e conoscenza degli altri. Dott.ssa Immacolata Manzo Pedagogista

martedì 16 marzo 2010

lunedì 8 marzo 2010

Corso di Cinema e Diritti Umani Istituto Geremia Piscopo

Questa settimana le due classi che seguono il corso sul volontariato hanno continuato il loro percorso con la visione di film e cortometraggi. Una classe ha visto il film “Pater familias” girato nei comuni a loro vicini - Casoria e Casavatore -, è un film molto forte in cui Matteo tornato dal carcere dopo molti anni, ripercorre la sua destino dei suoi compagni che vivendo nella devianza più totale avranno risvolti molto negativi sulla loro vita. I temi trattati sono delinquenza, violenza e sopraffazione con scene anche molto agghiaccianti che purtroppo narrano la vera realtà di quella fetta di cittadini che vive, in condizioni precarie sotto i tutti i punti di vista, nei quartieri dormitori della periferia di Napoli. L’altra classe ha visto tre cortometraggi che trattano il tema della delinquenza minorile a Napoli, dell’AIDS che ha colpito una famiglia americana e dell’accattonaggio dei bambini delle favelas in Brasile.
Dei tre cortometraggi i ragazzi sono stati colpiti molto da quello che tratta il tema dell’AIDS, sembra essere una piaga non ancora da tutti conosciuta soprattutto si riscontra una cattiva informazione circa i rischi di contagio. Questo corto di Spike Lee è davvero connotato da scene molto forti che trattano anche il tema del razzismo nonché del pregiudizio e dell’emarginazione di soggetti affetti da questa malattia. Il film ed il cortometraggio che tratta di temi delle delinquenza minorile a Napoli viene definito come “scontato” i ragazzi non si meravigliano di fronte a quel tipo di scena, ritengono che siano temi quotidiani che vivono tutti i giorni e sui quali poco si soffermano.
Rispetto al cortometraggio sul Brasile si sorprendono del lavoro minorile dei bambini delle favelas che facendo parte di quel mercato di accattonaggio di alluminio, vetro, ferro e cartoni guadagnano soldi per comprare mattoni destinati alla costruzione della loro casa. Si è sottolineato a tal proposito la netta e grande differenza che sussiste tra le favelas ed i grossi grattacieli a ridosso del villaggio dove presiedono i ricchi brasiliani, dove nessuno fa niente per recuperare quei connazionali che vivono nella precarietà più totale. [A.C. - R.M.]

Trucchi rossetti specchi e specchietti…. Pizze panini biscotti e patatine

Questo è lo scenario che incontriamo quasi sempre in classe durante gli intervalli o le lezioni…
La “bidella” ogni giorni riempie bustoni enormi di rifiuti che trova in ogni aula… ma cosa sono questi rifiuti: buste di patatine, carte di chiungam carte di panini, pizzette, contenitori di biscotti, merende etc… ebbene si i ragazzi mangiano a volontà e sempre.
Chiedono pause perché devono mangiare, appena possono poi … lo specchio. Bisogna controllare se è tutto in ordine. Tra un intervallo e l’altro ritocco al trucco, al rossetto soprattutto, agli occhi ed ai capelli. Nelle loro borse pochi libri ma l’immancabile beauty case ricco di tutto ciò che può essere utile al loro essere sempre perfette.
Ma è davvero così importante l’aspetto esteriore? Ma sono così belle senza trucco, così giovani e dal volto luminoso che non possono fare a meno di ritoccarlo talvolta anche in maniera eccessiva.
È vero oggi sempre più la scuola diventa un incontro che va al di là della formazione teorica, con invadenza vuole prendere sempre luogo l’aspetto esteriore, il racconto delle loro vite, dei loro incontri-scontri con la realtà che vivono… ed è giusto hanno bisogno di essere ascoltate. Vogliono sentirsi più grandi, aspettano con ansia il diciottesimo anno di vita per essere maggiorenni, per sposarsi, per andare via da casa. Sogni di adolescenti che oggi sono sempre meno circondati da veri valori e più vicini alle apparenze… devi vestire griffato per essere accettato…. Devi essere sempre bella, truccata ed “incotonata” per essere guardata.
E poi… devi anche sottostare al fidanzatino che con la mentalità del quartiere ti dice che non devi uscire senza di lui, non devi affacciarti al balcone, non devi andare in gita con la scuola … non devi… non devi… la maggior parte si ribella a queste forme di gelosia possessiva ma qualcuna afferma: se non è geloso vuol dire che non mi ama… sarà vero? E chissà …
E poi ci baciamo tra donne: la parola “ti amo” su cui poeti, filosofi e studiosi ne hanno profondamente discusso ed elevato all’ennesima potenza… oggi viene sempre più sottovalutata… la dico all’amica di banco ed all’altra ancora… glielo scrivo attraverso un sms… sui muri della scuola, la bacio sulle labbra e le dico ti amo… e poi amo anche il mio fidanzatino … allo stesso modo lo dico anche a lui… ma la parola amore dove è andata a rifugiarsi?
I ragazzi oggi ti dicono tante cose in tutti i modi, loro vogliono parlare, confrontarsi e soprattutto vogliono stare con i grandi e noi siamo i responsabili dei loro disagi.
Sono bellissimi e perfetti… questi sono i giovani di oggi che stanno cambiando la nostra società… la stanno facendo come piace a loro e noi dobbiamo essere sempre al loro fianco.
Questa osservazione non è una critica ma un invito a non lasciarli mai soli, affiancarli sempre in quel difficile ed insidioso percorso dell’adolescenza. Rosa Miraglia