lunedì 17 maggio 2010

Relazione delle attività di “Orientamento” svolte nell’I.C. Pascoli 2

La progettazione esecutiva delle attività di Orientamento, in riferimento agli obiettivi e ai contenuti dei singoli incontri effettuati con i ragazzi, è stata realizzata dai docenti dott. Giuseppe De Costanzo, sociologo, e la sottoscritta dott. Paola Guglielmi, psicologa, con la prof. Maria D’Adamo, referente del progetto per l’Istituto Comprensivo Pascoli 2, del quartiere Secondigliano di Napoli, coerentemente con l’obiettivo di adeguare la proposta alle reali esigenze dei ragazzi delle classi III in merito alla scelta del loro futuro scolastico e professionale.
Destinatari della proposta sono stati gli allievi di quattro classi III, due del plesso centrale, situato nel quartiere Secondigliano di Napoli, Rione dei Fiori, due della succursale, sita sempre in Secondigliano, in via Cupa dell’Arco.
Il gruppo dei destinatari ha una composizione piuttosto eterogenea in relazione alla provenienza socio – culturale e, soprattutto nel caso di una delle due classi della sede centrale dell’istituto, la frequenza dei ragazzi a scuola non è sempre continuativa e costante. Ciascun gruppo ha rivelato caratteristiche specifiche per la qualità delle relazioni interne, a volte più solidali e coese, altre volte più frammentate in sottogruppi, e per il tipo di rapporto instaurato con l’autorità, a volte più disponibile, altre più provocatorio e diffidente. La partecipazione alle attività proposte, anche quando i ragazzi erano presenti, ha richiesto la costante ri-motivazione e continue sollecitazioni da parte dei docenti sia interni che esterni. In generale, i ragazzi hanno accolto con entusiasmo e disponibilità l’intervento degli esperti, soprattutto perché consapevoli della loro profonda difficoltà ad intraprendere una scelta complessa e determinante nella loro vita, quale quella del percorso di studi. Nello svolgimento delle attività, è stato comunque necessario ricordare ai ragazzi l’importanza dell’obiettivo finale e sostenere e facilitare il loro impegno alla partecipazione con la proposta di attività pratiche, finalizzate alla realizzazione di prodotti concreti (cartelloni, schede, brevi ricerche, attività di piccolo gruppo con esposizione dei risultati delle discussioni).
La metodologia utilizzata per lo svolgimento delle attività ha tenuto conto sia delle caratteristiche della platea cui esse erano indirizzate, sia dello spirito con cui esse si collocano nella più ampia proposta progettuale, ovvero quello di comprendere ed approfondire le motivazioni profonde, personali e familiari, psicologiche e sociali che inducono nei ragazzi uno scarso senso di attaccamento allo studio e un disinvestimento rispetto al proprio futuro, da una parte, e rinforzare gli elementi personali e collettivi che si propongono come risorsa nel sostenere il percorso di crescita dei ragazzi, dall’altra. Pertanto, si è puntato su una metodologia che, mettendo in contatto i ragazzi con i loro desideri più profondi, li coinvolgesse in un percorso di maggior comprensione delle proprie qualità e risorse e nella ricerca attiva delle “strade” più opportune e percorribili, date le loro attitudini, per raggiungere l’obiettivo della loro autorealizzazione. La metodologia ha compreso lavori in piccolo gruppo, discussioni, giochi, oltre a momenti informativi in setting più frontali.
Il programma delle attività ha previsto, innanzitutto, la facilitazione di uno stile di comunicazione più profondo e autentico di quello al quale sono abituati i ragazzi in classe, costantemente ironico e spesso provocatorio, anche dove sussistono all’interno del gruppo relazioni di amicizia significative. In secondo luogo, si è cercato di scomporre e analizzare singolarmente gli elementi che compongono la scelta della scuola superiore: attitudini per materie specifiche, valori perseguiti nell’impostare il proprio presente e progettare il proprio futuro, sogni infantili, principali aree di interesse e di attività, occasioni concrete ed esigenze pratiche di vicinanza/raggiungibilità/orari.
La terza fase ha contemplato l’informazione quanto più possibile completa e accurata sulle varie tipologie di scuola, naturalmente aggiornata ai cambiamenti introdotti dalla cosiddetta riforma Gelmini sull’ordinamento della Scuola Superiore.
La quarta fase, che ha coinciso con la pratica delle iscrizioni da parte dei ragazzi presso la scuole scelte, ha compreso una restituzione in gruppo a ciascun partecipante sulla scelta consigliata a seguito del percorso di analisi delle attitudini, delle qualità personali, dei valori, delle aspirazioni.
La quinta ed ultima fase ha riguardato la ricerca e la condivisione di informazioni specifiche e dettagliate sui singoli istituti individuati nell’ambito territoriale di riferimento dei ragazzi. Le informazioni hanno riguardato: localizzazione spaziale e raggiungibilità, principali materie, corsi attivati, progetti extracurricolari, dotazione strumentale delle sedi.
Nella maggior parte dei casi le scelte suggerite hanno coinciso con quanto poi deciso dagli studenti, e questo elemento ha rappresentato un valido sostegno per la motivazione dei ragazzi a perseguire con entusiasmo e convinzione la scelta effettuata.
La maggiore difficoltà incontrata probabilmente consiste nella percezione dello scarso interesse che i ragazzi manifestano, non tanto per le attività, alle quali hanno aderito talvolta con entusiasmo, talvolta con maggiore apatia, ma nei confronti di se stessi: essi sembrano prendere poco sul serio o credere poco nelle loro qualità, come anche nei loro desideri, disillusi, demoralizzati, già avviliti dalle difficoltà, dai fallimenti, dai compromessi che percepiscono come condizione insita nell’essere adulto e che sicuramente si prospettano come inevitabile anche nel loro futuro. Il messaggio che genericamente e, spesso, irresponsabilmente gli adulti trasferiscono ai più giovani è un senso di sfiducia, di scarsa speranza, e di inevitabilità del fallimento, della sconfitta o della difficoltà nel realizzare i propri sogni, soprattutto in contesti in cui il disagio sociale è diffuso come in quello in cui si colloca questo intervento. Pur riconoscendo che la difficoltà è un aspetto ineludibile dalla condizione stessa di esser umani, è importante rinforzare la fiducia che, con l’impegno e le responsabilità, i giovani possano non solo realizzare i loro desideri, ma anche contribuire a migliorare qualcosa dell’ambiente che li circonda. La risorsa principale, pertanto, rappresentata da una proposta come quella descritta, risiede nell’opportunità offerta ai ragazzi di creare uno spazio in cui essi possano condividere tra loro e con adulti disponibili timori, perplessità, desideri, aspettative relative al proprio futuro, in cui si possa parlare del futuro senza dare per scontato che i propri obiettivi siano irraggiungibili. Il messaggio alternativo che si è voluto offrire è che qualsiasi percorso richiede impegno, compartecipazione al destino comune, interesse per il proprio benessere e per quello altrui, coerenza con i propri valori personali, ma anche con le proprie scelte e i propri sogni. Paola Guglielmi

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