venerdì 11 settembre 2009

LA STRADA MAESTRA DEL VOLONTARIATO

Parlare di volontariato nel sociale in Italia e, in particolare in Campania, è una impresa non facile, il Territorio è talmente massacrato dalla mala amministrazione che c' è spazio per qualsiasi attività che sostituisca lo stato nelle prestazioni sociali essenziali.
Il volontariato infatti spazia dal servizio sanitario alla cultura, dal sociale all’assistenza e chi più ne ha più ne metta. A tal fine e per formare nuovi operatori nel sociale, pertanto, abbiamo immaginato, di concerto con altri enti no profit, dei corsi sul volontariato (progettazione, interventi, lavoro di rete, ecc.). Alcuni di questi corsi e interventi sono terminati (Associazione Aaquas di Napoli/Scampia) altri sono tuttora in corso (Cooperativa sociale Poein di Afragola, Cooperativa sociale Novella Aurora di Giugliano, Cooperativa sociale Solidary H di Casoria).
Tramite le esercitazioni, le discussioni di gruppo, il racconto e l'analisi delle esperienze concrete di numerose associazioni di volontariato presenti sul territorio della Provincia di Napoli e Caserta si evidenzia la necessità di passare dal volontariato consolatorio a quello dei diritti. Quindi, un volontariato che non si limiti ad intervenire sulle singole situazioni di bisogno o malessere, ma che operi, anche e soprattutto, affinché le istituzioni assumano le iniziative occorrenti per prevenire in tutta la misura del possibile il disagio sociale, per evitare ogni forma di emarginazione e per garantire accettabili condizioni di vita ai soggetti deboli, in particolare a coloro che sono incapaci di autodifendersi: nuclei svantaggiati, minori privi di adeguato sostegno familiare, persone colpite da handicap, adulti affetti da patologie invalidanti.
Non si tratta di corsi e laboratori solo teorici ma pratici che mirano a stimolare un volontariato che agisca con efficacia a favore dei diritti delle fasce più deboli della popolazione. La nostra società è basata sul consumo. Tutti lavorano per guadagnare, cioè per avere i soldi sufficienti per assicurarsi beni e servizi. Dedicare quindi parte del proprio tempo ad un’attività priva di un guadagno immediato, risulta anomalo e originale.
Durante i vari corsi, ancora in atto, ci si è soffermati sul fatto che il volontario è estraneo alla mentalità comune di accumulo e di consumo esasperato. Educa invece al dono di sé e del proprio tempo, in una dinamica che rende più felici e realizzati, magari, di compensi in denaro. Certe volte il volontario deve anche affrontare rischi, vivere condizioni di isolamento dal “sistema”, come quando è impegnato in azioni umanitarie in zone a rischio. Spesso i territori dove è maggiore la disperazione, il disagio, l’esclusione e il bisogno, sono anche quelli dove è più frequente il rischio di sentirsi esclusi dal mondo. Accade infatti, talvolta, che l’azione del volontario non solo non è sostenuta e incoraggiata, ma è avvolta da indifferenza od ostilità da parte delle persone, delle istituzioni, dalla cultura. Angela La Torre, coordinatrice del progetto La Strada Maestra

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