lunedì 8 marzo 2010

Corso di Cinema e Diritti Umani Istituto Geremia Piscopo

Questa settimana le due classi che seguono il corso sul volontariato hanno continuato il loro percorso con la visione di film e cortometraggi. Una classe ha visto il film “Pater familias” girato nei comuni a loro vicini - Casoria e Casavatore -, è un film molto forte in cui Matteo tornato dal carcere dopo molti anni, ripercorre la sua destino dei suoi compagni che vivendo nella devianza più totale avranno risvolti molto negativi sulla loro vita. I temi trattati sono delinquenza, violenza e sopraffazione con scene anche molto agghiaccianti che purtroppo narrano la vera realtà di quella fetta di cittadini che vive, in condizioni precarie sotto i tutti i punti di vista, nei quartieri dormitori della periferia di Napoli. L’altra classe ha visto tre cortometraggi che trattano il tema della delinquenza minorile a Napoli, dell’AIDS che ha colpito una famiglia americana e dell’accattonaggio dei bambini delle favelas in Brasile.
Dei tre cortometraggi i ragazzi sono stati colpiti molto da quello che tratta il tema dell’AIDS, sembra essere una piaga non ancora da tutti conosciuta soprattutto si riscontra una cattiva informazione circa i rischi di contagio. Questo corto di Spike Lee è davvero connotato da scene molto forti che trattano anche il tema del razzismo nonché del pregiudizio e dell’emarginazione di soggetti affetti da questa malattia. Il film ed il cortometraggio che tratta di temi delle delinquenza minorile a Napoli viene definito come “scontato” i ragazzi non si meravigliano di fronte a quel tipo di scena, ritengono che siano temi quotidiani che vivono tutti i giorni e sui quali poco si soffermano.
Rispetto al cortometraggio sul Brasile si sorprendono del lavoro minorile dei bambini delle favelas che facendo parte di quel mercato di accattonaggio di alluminio, vetro, ferro e cartoni guadagnano soldi per comprare mattoni destinati alla costruzione della loro casa. Si è sottolineato a tal proposito la netta e grande differenza che sussiste tra le favelas ed i grossi grattacieli a ridosso del villaggio dove presiedono i ricchi brasiliani, dove nessuno fa niente per recuperare quei connazionali che vivono nella precarietà più totale. [A.C. - R.M.]

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