venerdì 12 febbraio 2010

Dispersione scolastica: allarme sociale?

Il quadro complessivo delle attuali riforme in ambito scolastico e sociale pone il contrasto alla dispersione scolastica e la promozione del successo formativo come obiettivi prioritari non solo degli istituti scolastici, ma dell¹ intero sistema sociale, della società/famiglia, assumendo una prospettiva più ampia rispetto al successo scolastico e all¹inclusione sociale, secondo la quale la formazione è intesa come risorsa permanente per la crescita di ogni individuo.
Lo scenario attuale, infatti, colloca le profonde innovazioni del sistema scolastico in un contesto normativo più ampio rispetto alla formazione e al campo delle tradizionali prassi di intervento.
Negli ultimi anni sulla dispersione scolastica dei giovani si stanno concentrando innumerevoli sforzi operativi. Una rete sociale di enti ed esperienze al momento risulta un obiettivo ancora lontano in Campania, terra di emergenze nuove e antiche. Un giovane che ha difficoltà a scuola costituisce un allarme sociale, in particolare, rispetto alle prospettive concrete sul futuro. E¹ fuori di dubbio che, discutere di dispersione scolastica, significa sicuramente descrivere un fenomeno complesso, che racchiude in sé diversi aspetti, come i ritiri, le ripetenze e i drop-out (termine quest¹ultimo che suggerisce l¹idea di un qualcosa che si ³dissolve²). Il fenomeno coinvolge le istituzioni scolastiche e le famiglie, ma anche il campo sociale in generale e le strutture di formazione e informazione (enti formativi, parrocchie, terzo settore, etc.). Non vi è dubbio che per fronteggiare l¹allarme sociale (che in Campania assume un primato negativo per l¹alto numero di casi), occorre poter disporre di operatori preparati sull¹argomento, di ³gruppi interdisciplinari², di una ³rete sociale² capace di intervenire con metodiche innovative nei casi più a rischio.
In questo senso la complessità degli interventi può costituire un orizzonte e scenario operativo. Nel nostro caso ovvero nell¹ambito di un progetto sociale ³La strada maestra (finanziato dalla Fondazione per il Sud di Roma), tutti gli interventi attuati perseguitano l¹ampio orizzonte della promozione sociale, della prevenzione (accompagnamento sociale) e dell¹orientamento formativo. Lo scopo è la riduzione del danno e il recupero/inserimento scolastico.
Come è possibile rilevare il nostro lavoro, presso alcuni istituti scolastici della Provincia di Napoli e di Caserta, evidenzia la necessita¹ di un recupero della relazione con il sistema famiglia e sistema scuola, l¹esigenza di un lavoro trasversale rispetto sia alle attività scolastiche sia al contesto di vita del giovane. L¹analisi della funzione di accompagnamento rappresenta un¹opportunità strategica per una lettura più organica sull¹inclusione sociale. allo sviluppo di comunità, all¹accompagnamento come azioni di sistema. Rispetto alla dispersione scolastica, si possono evidenziare alcuni aspetti cruciali. Il primo è che sono soprattutto gli adolescenti (in particolare la fascia d¹età compresa tra i 14 e i 17 anni) a ³disperdersi². Un secondo aspetto importante riguarda invece una dimensione più profonda e psicologica del fenomeno che è connessa al particolare momento della vita che attraversa il giovane, l¹adolescente, al mondo dell¹esclusione sociale. A tal proposito, riuscire a livello preventivo a contenere la dispersione scolastica, significa anche cercare di contenere i vissuti di solitudine dell¹adolescente (che spesso, a livello più o meno consapevole, vengono alimentati dalla scuola stessa), il suo sentirsi non compreso, o nei casi più preoccupanti, il suo ritenersi ³insufficiente² nella vita. Il problema del disagio adolescenziale (e i suoi risvolti a livello scolastico) ed il problema della prevenzione, urge un contributo nello studio circa l¹attuazione di modelli di prevenzione nella scuola, che valorizzino la comunicazione tra insegnanti e alunni e tra gli stessi compagni di classe. In riferimento a ciò un terzo aspetto si ritiene centrale: il ruolo chiave del gruppo (la formula rxr , dei giovani per i giovani) nella prevenzione della dispersione scolastica e, prima ancora, del disagio adolescenziale.
Sono gli stessi giovani (per i giovani) che possono fronteggiare le forme di esclusione sociale dei loro amici/studenti.
In questo contesto si collocano le azioni e gli interventi ³La Strada Maestra² coerenti con la costruzione di un sistema sociale che ordinariamente e intenzionalmente promuova il successo formativo, l¹orientamento, il contrasto all¹esclusione dei giovani, la lotta al disagio. Questo sostanzialmente significa: passare dagli interventi rivolti alle patologie del sistema scolastico, quindi straordinari e sperimentali, ad una strategia ordinaria finalizzata alla prevenzione primaria (fare le cose giuste al momento giusto) e al contrasto alla dispersione scolastica, alla promozione del successo formativo per tutti; garantire la piena scolarità, portando tendenzialmente tutti agli stessi risultati e non solo garantire l¹ accesso e la frequenza; affrontare i nodi strutturali del sistema scolastico e sistema famiglia agendo non con interventi riparativi e compensativi rivolti ai singoli, ma con interventi sistemici rivolti alla rete di soggetti e di relazioni; assumere indicazioni che vengono dalle migliori esperienze per valorizzarne i punti forti coerenti con il nuovo contesto che si intende attivare. Dr. GIUSEPPE ERRICO

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